La fotografia naturalistica. Le mie esperienze.

di Mino Magnifico

Non vi racconto la mia biografia fotografica, ma vi dico soltanto che dopo aver fotografato centinaia di panorami ho cercato altri generi fotografici che inducessero entusiasmo in me e in chi vedeva le mie foto. La mia attenzione è stata catturata da alcune foto di fenicotteri. Mah!  interessanti soggetti …ma come si fa a fotografarli ?

 Ricordo l’emozione della mia “prima volta”. Il mio imbarazzo nel non sapere cosa fare. Ma con il mio 70/300 iniziai a scattare foto molto deludenti ma interessanti per i miei successivi approcci. L’ottica usata era troppo lontana ed il mio avvicinarmi aveva l’effetto di allontanare oltre che disturbare i fenicotteri. Vendetti il 70/300 per prendere il Sigma 150/500. Ma non era sufficiente aver cambiato ottica per fare foto decenti.

Mentre riflettevo in luogo cosa fare ebbi modo di capire che la cosa più importanti era di non farsi notare o almeno farsi notare il meno possibile. Come? Abbigliamento mimetico. Ok ma non bastava. Ho presso con pochi euro un poncho mimetico e già qualcosa cambiava.

 Ma non usavo ancora una cosa che avevo ma che sarebbe risultata la dote più importante. LA PAZIENZA.  Frequentando la palude la Vela, avevo notato come gli uccelli, aironi in particolare, non fossero infastiditi dalla presenza, talvolta molto vicina a loro dei pescatori; questo perché con il tempo vi si erano abituati…

 Ed in un periodo in cui andavo nella salina almeno una volta a settimana mi avvicinavo lentamente con abbigliamento discretamente mimetico, rallentavo, mi fermavo e notavo che i fenicotteri non usavano più l’apertura di ali come segno ostile. Dopo 10/15 minuti non facevano più caso alla mia presenza. Evidentemente per loro l’uomo, che per anni li ha cacciati, è un vero NEMICO. Il mio atteggiamento paziente e rispettoso gli avrà fatto capire che io non ero un loro nemico. Appostamenti, tanti appostamenti per capire e conoscere il comportamento e le abitudini e studiare la luce nei vari momenti della giornata.

 Come sempre la luce migliore per foto suggestive è a mio parere la luce dell’alba e delle prime ore della giornata Potete vedere il mio percorso fotografico sui Fenicotteri per arrivare alla foto seguente che si è classificata al secondo posto su 500 foto di un contest Nikon ( link) in cui le foto erano anonime. La foto premiata era una particolare versione High Key , tecnica che ha enfatizzato la magia della luce avvolgente i fenicotteri.

 

Ed ecco la motivazione della giuria: