Un insetto acquatico: ditiscide

Nelle pozze che si trovano nelle gravine si sviluppano diverse forme di vita davvero molto interessanti. Oltre ai vari animali come anfibi e serpenti c'è una nutrita rappresentanza d'insetti che lega la propria esistenza all'acqua. Ce ne sono alcuni che passano tutta la loro vita nell'acqua e anche il loro corpo è perfettamente adattato alla vita acquatica. E' il caso dei ditiscidi, come quello che ho fotografato in questa occasione:

Questo in particolare si chiama Dytiscus circumflexus ed è un insetto appartenente alla famiglia dei coleotteri acquatici. E' abbastanza grande per essere un insetto , infatti misura sui 4 cm , è perfettamente adattato alla vita acquatica, usa le sue zampe come delle pinne e la sua forma slanciata gli permette anche di essere veloce nell'acqua visto che è un cacciatore. Si nutre infatti di qualsiasi piccolo animale riesca ad avvinghiare, come larve di altri insetti ma anche girini d'anfibi e altro. Dato il suo colore non è facile vederlo in acqua, ma periodicamente deve risalire per respirare e allora lo si individua facilmente:

Lo fa in maniera caratteristica, porgendo la parte posteriore all'aria e la  immagazzina nel suo corpo, così riesce a stare senza respirare anche diversi minuti. L'esemplare che ho fotografato è in realtà una femmina, infatti i maschi si riconoscono subito perché hanno le zampe anteriori modificate con delle specie di ventose che gli permettono di restare attaccate alle femmine durante l'accoppiamento, che di solito avviene in autunno. Una caratteristica particolare della riproduzione di alcuni ditiscidi è che alla fine del rapporto i maschi secernono una sostanza collosa che chiude i genitali femminili impedendole di accoppiarsi con altri maschi, si tratta di un vero "sigillo del coito" !

In questa foto sopra sopra lo si vede chiaramente, a tal proposito Wikipedia da questa descrizione:

La strategia riproduttiva di queste specie è particolare: il maschio presenta speciali ghiandole accessorie, in grado di produrre, subito dopo l'accoppiamento, una sostanza colloidale che rapidamente indurisce formando una struttura definita "sphragis"; lo sphragis ha il compito di sigillare i genitali femminili, onde evitare ulteriori accoppiamenti che metterebbero a rischio la trasmissione del corredo cromosomico del maschio. È stato dimostrato che le maggiori dimensioni dello sphragis funzionano da deterrente per altri accoppiamenti, dal momento che la femmina appare meno "appetibile" da parte degli altri maschi. Anche la struttura fine, le dimensioni e la forma dei processi dello sphragis hanno valore sistematico, e possono essere utilizzate per riconoscere una specie dall'altra (Ehrlich A. H. & Ehrlich P. R., 1978)."

Quante cose interessanti si possono imparare da un "semplice" insetto ! E vi garantisco che ce ne sono tanti altri che hanno caratteristiche davvero incredibili. Spero nel tempo di riuscire a fotografarne tanti altri così da farveli vedere. Nel frattempo vi mostro un bel primo piano di questo splendido ditiscide