L'orchidea inaspettata !

La nostra esperienza di naturalisti ci ha insegnato che se organizziamo un’escursione finalizzata alla ricerca e all’osservazione di una qualsiasi entità biologica, è molto probabile che non troveremo ciò che ci eravamo prefissi di cercare. Allo stesso tempo però sappiamo benissimo che proprio a causa dell’imprevedibilità e dell’intrinseco dinamismo della Natura può capitare di imbattersi in specie o situazioni neanche lontanamente immaginabili. Ed è proprio quel che mi è accaduto il 10 aprile 2011 a Ginosa mentre guidavo un’escursione finalizzata allo studio e al riconoscimento delle nostre orchidee spontanee.

 All’improvviso il mio sguardo è andato casualmente a finire su di una pianta che non avrei mai pensato potesse essere presente sul nostro territorio: la Ophrys speculum Link. Questa specie, comune in Sicilia e Sardegna, è rarissima sul territorio peninsulare italiano. Sono note alcune stazioni nell’Italia centro-settentrionale mentre al sud è presente soltanto sul Promontorio del Gargano. In pratica la pianta da me rinvenuta potrebbe essere l’unica della Puglia (fatta naturalmente eccezione per quelle del Gargano) e forse di tutta l’Italia meridionale.

Il motivo per cui da noi questa specie manca è da ricercarsi fondamentalmente nell’assenza del suo insetto impollinatore, una vespa di grossa taglia che porta il nome di Campsoscolia ciliata (= Dasyscolia ciliata). Qui una foto dell'insetto. Su come i semi, leggerissimi (vedi articolo su orchidee), siano potuti arrivare da noi, formulerei un paio di ipotesi: o dai Balcani (ove la specie è presente) con forti tempeste di vento o attaccati alle zampe di qualche uccello (o altro volatile) da ignota provenienza. Dal 2011 in poi la pianta è fiorita regolarmente ogni anno.

 Gli scapi fiorali attualmente sono 4, mentre nel 2011 erano 2. Tale aumento non indica riproduzione trattandosi solo di divisioni asessuate.   Si può facilmente intuire che oltre alla dedizione, alla passione, alla costanza nella ricerca, ci vuole spesso quel pizzico di fortuna che inaspettatamente arriva, ma quel pizzico di fortuna arriva, anche se inaspettatamente, solo se a monte c’è dedizione, passione e costanza nella ricerca.   La scoperta è stata segnalata sulla rivista “GIROS Notizie n.48, settembre 2011”.   Teo Dura