Escursioni fotografiche a otto zampe

di Arianna Pisconti

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A seguire una galleria fotografica che documenta alcuni dei ragni locali più comuni, ma anche gli incontri casuali e fortunati che deliziano le nostre passeggiate naturalistiche e che danno un valore aggiunto alla biodiversità della fauna minore presente sul nostro territorio che va tutelata, conservata ma, soprattutto, comunicata.

 

 Le tele orbicolari dei ragni della famiglia Araneidae

Uno dei ragni che caratterizza il paesaggio delle nostre calde estati costruendo imponenti e intricate tele soprattutto sui fichi d’India è Cyrtophora citricola.

 Sarà capitato di avvicinarsi incuriositi e di scorgere nella fitta ragnatela gli ovisacchi a forma di salsicciotto.

Nonostante quasi tutti i ragni conducano vita solitaria, Cyrtophora citricola è una specie che può tollerare la presenza di conspecifici. Pare che i piccoli, piuttosto che disperdersi, talvolta costruiscano piccole tele all’interno della tela della madre. Inoltre, altri ragni trovano beneficio a vivere sulla sua tela e a rubare le prede, come fa questo Argyrodes sp. (foto sotto) della famiglia Theridiidae.

Sono in molti a sostenere che il più bel ragno italiano sia Argiope bruennichi più conosciuto come Ragno Vespa o Argiope fasciata. Sicuramente è uno dei più vistosi e appariscenti e, con un po’ di fortuna, lo si potrebbe trovare anche tra le siepi in giardino.

C’è una notevole differenza di taglia tra le femmine che possono misurare anche più di due centimetri di corpo e i maschi che, invece, non arrivano al centimetro.

Allo stesso genere appartiene Argiope lobata dai lucenti riflessi argentei, nella foto sottostante

Tipico nei ragni di questo genere è un “disegno” a zigzag chiamato stabilimentum , la cui funzione è ancora sconosciuta agli studiosi.

stabilimentum di Argiope lobata

 

I grandi occhi dei Saltatori (famiglia Salticidae)

Icius sp.

 Famosi per i loro salti, questi agili ragnetti sono dotati di occhi molto sviluppati, hanno una vista eccellente che è vitale in quanto, durante il giorno, cacciano attivamente la preda. Alcuni di loro possiamo scorgerli a saltellare in cerca di un insetto su muri e porte.

Menemerus semilimbatus

 

Il mimetismo dei ragni granchio (famiglia Thomisidae)

Thomisus onustus che preda un lepidottero

Questi ragni non costruiscono la tela, ma li troviamo in appostamento sui fiori o tra l’erba a tendere agguati alla preda, spesso di dimensioni molto maggiori.

Synema globosum che preda un’ape su fiore di cisto

Sono chiamati “ragni granchio” perché ricordano vagamente la figura di un granchio, avendo le zampe anteriori più sviluppate e muovendosi lateralmente.

Maschio di Synema globosum

Xysticus sp.

Le femmine di alcune specie di questa famiglia hanno la capacità di variare il colore adattandolo pressappoco ai colori circostanti, quindi abbiamo diversi toni quali bianco, giallo, rosa

Thomisus onustus dalla livrea gialla ben mimetizzato su crisantemo giallo

 

Famiglia Pisauridae o Nursery-web spider

Nei ragni di questa famiglia, le femmine trasportano gli ovisacchi con i cheliceri e, prima della schiusa, creano una particolare ragnatela cupoliforme, una sorta di nursery (asilo) e sorvegliano i piccoli per qualche tempo.

 

Pisaura sp. e i suoi piccoli

Famoso, in etologia, è il corteggiamento in Pisaura mirabilis che prevede un “dono di nozze” offerto dal maschio alla femmina. Mentre la femmina è intenta a consumare la preda ricevuta in dono, il maschio si appresta a fecondarla.

 

I ragni lupo (famiglia Lycosidae)

  Pare che l’appellativo “ragni lupo” derivi dalla loro modalità di caccia che prevede l’inseguimento della preda, quindi, non costruiscono tele ma cacciano attivamente.

 A questa famiglia di ragni, appartiene anche la tarantola (Lycosa tarantula) insieme ad altre specie che possiamo trovare in diverse tipologie di habitat.

 Hanno una buona vista e, essendo specie generalmente erranti, le femmine si trascinano dietro gli ovisacchi attaccati alle filiere e, altra affascinante caratteristica, trasportano i piccoli sul dorso.

 Alcuni Lycosidae frequentano ambienti umidi e rive di fiumi come questa Pardosa sp. con il suo ovisacco e accanto un girino di Bufo bufo.

In foto Lycosa tarantula con prole a carico: i ragnetti appena usciti dal cocoon (ovisacco) salgono sul dorso della madre e ci restano per un certo periodo, dopo di che si disperdono.

Altri incontri:

Agelena labyrinthica che troviamo tra la bassa vegetazione, ai bordi di campi incolti dove stende la sua tela che sembra un bianco e fitto lenzuolo con un imbuto centrale in cui il ragno attende la preda.

 

 

Le lunghe spine sulle zampe di un maschio del genere Oxyopes che caccia tra la vegetazione

Il “ragno sputatore” del genere Scytodes, così chiamato perchè sputa un getto di tela sulla preda

Passeggiando nelle zone umide e palustri, frequenti sono sui canneti i ragni del genere Tetragnatha

 

Micrommata ligurina che ha perso due zampe

 

Filistata insidiatrix nelle crepe di vecchi muri, qui una pagina dedicata a questo ragno

 

… l’escursione non finisce qui, scrolliamoci di dosso le ragnatele della paura e della disinformazione, armiamoci di quella curiosità che apre la porta e ci spinge nei verdi dintorni delle nostre case e delle nostre città:  la ricchezza e la bellezza delle molteplici forme di vita va osservata e raccontata!

  Testo e identificazioni a cura di Arianna Pisconti – Biologa

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